Il lago d'Idro o Eridio

 

Il lago d'Idro Stemma del Comune di Idro in Valsabbia

 

I nuclei urbani di Idro

Il comune di Idro comprende le frazioni di Ponte, Lemprato, Crone, Parole, Vesta, Tre Capitelli. A nord-est vi sono i monti Sassello, Canale, Coste della Pieve; a sud il monte Proane e Croce di Perlè; a est il Camisino e il Calva.
I corsi d'acqua sono il Chiese, il torrente Rio Vantone o torrente Val dei Funghi, il torrente Rio (viene da Treviso), il torrente Neco, il Rio Vesta o torrente Val di Piombino.

Notizie turistiche sul lago d'Idro
La meravigliosa posizione geografica del lago d'Idro, tra verdi montagne e pendii erbosi che declinano dolcemente a lambire le limpide acque, fa del lago d'Idro e dei suoi dintorni una delle località turistiche più suggestive della Lombardia e del Trentino.
Il lago d'Idro è una meta di villeggiatura estiva, diversa e piena di stimolanti attrattive e svaghi (tennis, piscine, scuola surf, minigolf, bocce, maneggio, campi sportivi, discoteche, ciclismo, deltaplano).
I centri che si affacciano sul lago d'Idro (Idro, Anfo, Ponte Caffaro e Baitoni), unitamente alla cordialità schietta ed ospitale degli abitanti, conservano nella loro secolare e spontanea architettura un vivo sapore di antico: viuzze sassose ed anguste, aviti balconi, vecchi portali e porticati.
Tutt'intorno, sul periplo del lago d'Idro, nei punti dove il verde è più intenso e degrada fino a toccare le acque, sorgono attrezzati e moderni campeggi, villaggi turistici, bungalows.
Sui monti circostanti il lago d'Idro si possono improvvisare camminate e brevi escursioni a centri montani (Treviso Bresciano, Capovalle, Bagolino, Bondone, ecc.) o a passi e valichi come il Baremone, il Cavallino della Fobbia, il Croce Domini, con incantevoli panorami.
Sono possibili anche mete più ambiziose nel vicino gruppo dell'Adamello con salite fino a quota 3000 e oltre, lunghe escursioni con pernottamento nei vari rifugi alpini.
I venti continui e costanti nell'arco dell'intera giornata e le pescose acque del lago d'Idro (ricche di trote, pesce persico, anguilla, luccio, ecc.) favoriscono la pratica degli sport d'acqua: nuoto, windsurf, pesca, kajak.
Pace e tranquillità, poi, sono le caratteristiche più apprezzate dai villeggianti del lago d'Idro alle quali si aggiungono le manifestazioni sportive, folkloristiche, artistiche e culturali che si susseguono durante l'intera stagione estiva.

 

La piazza del Comune di Sarezzo

 

Le frazioni di Ponte e Pieve si specchiano nelle acque del prealpino lago d'Idro

 

La storia di Idro e del lago d'Idro
Salendo lungo il Clisi, passato il paese dei Sabini, degli Stoni e dei Vennoni, si giunge alle sponde del lago Eridio, abitato in antico dagli Edrani.
Questi popoli, appartenenti a gruppi diversi, costituiscono un problema etnografico ancora insoluto, perché, per la penetrazione lenta e secolare dei Romani che li latinizzarono e del Cristianesimo che li convertì, restarono cancellati, e per sempre, usi, costumi, tradizioni, religione e lingua del luogo.
I nomi di Sabini, di Stoni, di Vennoni e di Edrani, più che distinguere popoli diversi in una valle del resto abbastanza piccola, vogliono indicare località diverse, abitate da un medesimo popolo, distribuito in vari villaggi.
Tra essi c'è il nome antichissimo di "Ponte", la prima contrada di Idro come si può leggere nell'epigrafe mortuaria della Pieve di Idro.
La storia delle immigrazioni alpine parla dei Liguri come dei più antichi abitatori della Valle.
Circa la derivazione della parola Idro, si deve ritenere che sia una metatesi dell'antico nome del lago: Eridio, come si legge sulla lapide dei Vosi di Ponte nella Pieve vecchia di Idro, ove sta scritto Edrani.
Il significato di Eridio potrebbe essere: rapido fiume.
Ai Liguri Euganei succedettero, nella dominazione della Valle, gli Indo-Germanici, Celti in primo luogo.
Nonostante l'influenza culturale e linguistica celta, gli Edrani seppero mantenere le loro qualità etniche liguri, e rimasero ostili alla potenza cenomane che non poté mai assoggettarli.
Roma intanto era diventata potente, anche in forza delle vittoriose guerre puniche.
Nel 149 a.C., come testimoniano i Fasti Trionfali e l'Epitome Ludiana, il proconsole Quinto Marzio assoggettava i Liguri Stoni ("Stonos, gentem Alpinam, expugnavit").
La Valle Sabbia divenne tuttavia definitivamente romana solo nel 16 a.C.
Proprio al principio del lago d'Idro, là dove restringendosi diventa fiume, è gettato un ponte che da chissà quanti secoli, pur cambiando forma, materia e luogo, permette a chi sale dalla Valle Sabbia di passare alla riva orientale.
Qui attorno si formò un nucleo di abitazioni che ebbero nome di Ponte.
Al di là del lago una seconda contrada, detta Lemprato; e più innanzi ancora una terza contrada, detta Crone, formano le tre frazioni di Idro.
Lemprato e Crone dovettero sorgere in antichissimi tempi, quando i monti vennero sfruttati per la pastorizia e le terre fertili, in mezzo a cui sorgono, vennero messe a coltivazione.
I Romani apprezzarono la località di Ponte e fu da essi abitata. Rimangono a testimonianza tre lapidi, di cui due nella Pieve di Idro.
Nel 1980 in località Castel Antico sono stati effettuati degli scavi, i cui reperti attestano l'esistenza di un villaggio di età romana dal I secolo a.C. fino alla tarda romanità.
A Ponte sorge la Pieve. Ma tradizioni e documenti non forniscono alcuna informazione da chi, quando e come fu realizzata.
Le valli bresciane dovettero essere completamente evangelizzate nel VII e VIII secolo.
In Valle prima del secolo VIII dovettero sorgere le cinque chiese più vetuste, tra cui quella di Idro.
A queste accorsero i popoli (plebs - plebe) della regione vicina e si chiamarono perciò le Chiese della Plebe, cioè le Pievi.
La Pieve di Idro fu centro dei territori e delle popolazioni di Vestone, di Lavenone, di Anfo, di Ponte, Lemprato e Crone, di Treviso, di Capovalle.
Si dice che perfino Bagolino dipendesse da Idro, per il fatto che portava i suoi morti alla Pieve vecchia di Ponte.
La dimensione della Plebania di Idro, che andava dalla Nozza al Caffaro e giungeva ai monti e altopiani sovrastanti, era una delle più estese della Diocesi.
Il comune di Idro, a differenza della circoscrizione plebana, si restrinse alle tre contrade di Ponte, Lemprato, Crone e prese il nome dal lago.
La sua organizzazione è descritta in un registro del Comune per l'anno 1598.
Vi erano consoli abbinati per ogni due mesi, quindi 12 consoli eletti ogni anno, in carica bimestre per bimestre.
Poi vi erano i Conservatori del comune con condizione che siano difensori delle cose e beni del Comune, e conservare gli statuti e capitoli d'esso comune, e possano andare in Consiglio personalmente.
C'era anche il Massaro e otto soprastanti. Le generali Vicinie si adunavano in un luogo centrale alle due contrade più numerose, tra Lemprato e Crone, in località detta di S. Michele. I registri datano dalla fine del 1500.
Il territorio comunale è di kmq 22,51 La popolazione di Idro nel 1658 era di 600 abitanti, nel 1889 di 973, nel 1921 di 1147, nel 1931 di 1219, nel 1984 di 1450.
Come stemma aveva (ed ha) l'Idra dalle sette teste. Politicamente Idro seguì sempre le sorti della Valle Sabbia alla quale si sentì sempre strettamente legato.
Idro è sorto sopra la dolomia e poco lontano vi sono le marne del Keuper che forniscono arenaria, conglomerati e terreni feracissimi.
Le industrie in antico erano rappresentate da una ferriera, da una segheria (per legname), da una fornace.
Fino alla seconda guerra mondiale erano diffuse l'industria dei laterizi, della calce, dei legnami e del carbone da legna.
I prodotti agricoli erano erba da prato, patate, frumento, castagne, frutta. La pesca fu sempre fonte di reddito.
Verso il 1930 il lago subì, nella sua parte più meridionale, una profonda trasformazione con la costruzione di un canale artificiale e di una lunga galleria che porta l'acqua fino a Carpeneda di Vobarno, dove aziona una centrale idroelettrica.
Un'altra galleria permette lo svaso del lago in deviazione a quello naturale del fiume, e l'acqua è utilizzata per l'irrigazione della pianura bresciana.