Veduta panoramica di Preseglie in Valsabbia

 

La piazza del Comune di Sarezzo Stemma del Comune di Preseglie in Valsabbia

 

I nuclei urbani di Preseglie
Il paese non ha un assetto territoriale unico, ma si divide in numerose frazioni.
Sottocastello
È il nucleo vitale del paese con le sue numerose attività commerciali.
Gazzane
Centro attivo e laborioso, ricco di fucine e laboratori artigianali, è la frazione più lontana dal capoluogo (km 2 circa).
Piazza
La "rocciosa" Piazza è sede della Parrocchia e dell'oratorio, si trova alle falde del monte Poffe; si dice che anticamente vi fosse un castello del quale non rimane più alcuna traccia.
Quintilago
È forse la frazione più pittoresca, circondata dal verde dei prati e ricca di sorgenti d'acqua.
Il borgo, nelle mattine d'ottobre, sa regalare quadri incantevoli quando si erge dalle nebbie che lo circondano.
Macenago
Tutto costruito su un'erta, ripida e secca, ha case bellissime, ricordo di un'antica signorilità.
Zernago
Nucleo esiguo, è a ridosso del territorio di Barghe. Caratteristiche le case rurali.
Ardessà
Frazione nota soprattutto per la preziosa sorgente d'acqua pura e ricercata, immersa nel verde e circondata da castagneti.

Geologia
Il terreno, formato prevalentemente da argilliti, si presenta ricco di colline e falsipiani, aprendosi a sud in un'ampia pianura: la Campagnola (360 m).
A nord si staglia il monte Poffe (m 824) rivestito da rigogliosi boschi di abete rosso, roverella, castagno.
Su questo monte non è raro trovare fossili risalenti al Mesozoico, a testimonianza di un'antica presenza di vita marina.
La flora e la fauna hanno caratteristiche tipicamente prealpine.

STORIA
Preseglie (in dialetto Presei) occupa la parte settentrionale della Conca d'Oro ed è attraversato da nord a sud dalla statale n. 237 del Caffaro.
Si ritiene che l'origine del comune sia romana, dovuta ad una colonia di prigionieri che lavoravano nelle miniere del monte Visello, sorvegliati da legionari.
Detti prigionieri, la notte, venivano riuniti in un castrum o castello che sorgeva dove ora c'è l'attuale contrada Piazza.
L'esistenza di questo castrum sarebbe comprovata dal fatto che un'altra frazione, situata più in basso, a sud del territorio comunale, si chiama Castello.
La tradizione vuole che il nome del comune derivi dall'appello degli schiavi fatto tutte le sere, al quale il sorvegliante rispondeva: Praesens est ille, alterato con l'andar del tempo in Presilli, poi Preseio (secolo XV), Presei (secolo XVII) ed infine Preseglie (secoloXVIII).
Secondo l'Olivieri, invece, il nome potrebbe riflettere la forma plurale di un supposto presell (=praticello).
Scarse sono le testimonianze della vita antica del borgo. Alcuni attestano che a Preseglie, in casa Mascadri, sarebbe stata rinvenuta una lapide romana, ma di questa pietra oggi non si sa più nulla.
Testimonianza certa del periodo romano-barbarico del paese è invece un'epigrafe (CIL 4894), censita dal Mommsen.
Del periodo della dominazione longobarda nulla si sa, e poco dei secoli successivi.
Un primo importante documento relativo al territorio di Preseglie riguarda l'escavazione delle miniere in Valle Sabbia ed è riscontrabile in un apografo di Gabriele Rosa: esso ricorda che nel 1244 i nobili De Salis di Brescia si obbligarono a mantenere due gastaldi nel Comune di Preseglie per la sorveglianza delle miniere, dei minatori e della società super vena argenti Preselliarum, quo debat stare in comuni utilitati eorum.
Miniere di galena argentifera erano note, oltre che in Visello, anche nelle località Pirlo e Bamboi, sempre facenti parte del territorio di Preseglie.
Rimangono a testimonianza numerose strette gallerie, nell'interno della montagna, una delle quali recentemente trasformata in serbatoio d'acqua per la frazione Gazzane.
Nel periodo comunale Preseglie appartenne a Brescia ed al suo territorio, e formò con altri paesi la Quadra di Valle Sabbia.
Nel 1427 si sottomise alla Serenissima, entrando a far parte economicamente ed amministrativamente dei domini veneti.
Tredici anni dopo, la sua terra, insieme a quella di Abbione (Bione), Agnosine, Odolo e Mura, venne data dal doge di Venezia in feudo alla famiglia di Galvano da Nozza.
Probabilmente Preseglie fu uno dei centri più attivi della Valle Sabbia, infatti nel Catastico della Città di Brescia et suo territorio di Giovanni da Lezze (1609) si legge che a, «Presei... si lavorano panni bassi al n. di 1000 pezze di lane grosse... Ha possessi boness che vale fino ducati 800 il piò di raggione de particolari.
Ha pochi beni comuni et comunali, che ogni anno si convien metter taglie in quantità per pagar le gavezze del Commune, et del Generale... Ha 4 folli da purgar panni et molino di 6 rode proprie del Comune, cavandovi poi da questi pochi monti legne da carboni, et d'abbrugiar, et questo è il più ricco comune, che sia nella Valle...».
L'organizzazione amministrativa napoleonica inserì Preseglie nel Dipartimento del Mella (Distretto XV delle Fucine con capoluogo Nozza).
Con la divisione territoriale austriaca in province, distretti e comuni, invece, Preseglie divenne sede centrale del XVI Distretto, con giurisdizione su Agnosine, Barghe, Bione, Odolo e Sabbio, mentre dopo l'Unità d'Italia fu mandamento giudiziario per gli attuali comuni della Conca d'Oro.
Svolse, quindi, in passato un importante ruolo sia dal punto di vista economico che amministrativo. Ruolo decisamente attenuatosi in questi ultimi decenni, perchè Preseglie è rimasto eminentemente agricolo, soprattutto se lo si confronta con i paesi vicini, Odolo ed Agnosine, noti centri industriali.